Spesso, per risolvere dalla radice i problemi dei miei clienti quali cervicalgie o emicranie frequenti, mi affido allo gnatologo. Io con i miei esercizi li aiuto a risolvere o attutire il dolore ma affinchè il problema non si ripresenti è necessario un lavoro d’equipe con altre figure professionali come ad esempio l’osteopata e appunto lo gnatologo.
La gnatologia è la branca dell’odontoiatria che studia e cura, sotto tutti gli aspetti anatomico-funzionali, l’apparato masticatorio
Esiste una stretta relazione tra il corretto contatto tra le due arcate dentali, i muscoli mandibolari e le ossa cranio-mandibolari, la gnatologia si occupa proprio
di studiare e ripristinare il corretto equilibrio tra questi distretti risolvendo la sintomatologia che ne deriva.
L’obiettivo comune degli gnatologi è l’individuazione del corretto rapporto cranio-mandibolare, il suo mantenimento e il suo ripristino. Fisiologicamente il movimento della mandibola avviene in maniera libera, isotonica, senza andare così ad affaticare le strutture ad essa annesse, nei casi di malocclusione e/o di disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare però questo movimento non è più isotonico con frequenti disturbi alla fonazione, all’udito e alla postura. Una visita gnatologica può mettere in luce la presenza di malocclusioni, disordini dell’articolazione temporo-mandibolare o cranio-cervico-mandibolari, i test a disposizione degli GNATOLOGI sono molteplici (RX in 3D, kinesiografia mandibolare, elettromiografia di superficie). Dopo un’accurata anamnesi e la diagnosi la terapia utilizzata in gnatologia è il BITE, una placca in resina che migliora la chiusura delle arcate dentarie e ristabilisce la loro posizione corretta. In presenza di mal di testa frequenti, dolori articolari, acufeni è sempre consigliabile rivolgersi ad uno specialista in gnatologia clinica.
Chi è lo gnatologo?
Lo gnatologo è un dentista specializzato in gnatologia che grazie ai suoi studi possiede specifiche competenze per l’identificazione e la risoluzione di vari problemi gnatologici quali malocclusioni, disordini cranio cervico mandibolari, bruxismo, alterazioni dell’articolazione temporo-mandibolare. Quindi lo gnatologo è lo specialista che si occupa dell’apparato stomatognatico in toto. L’apparato stomatognatico non solo è di fondamentale importanza per la masticazione, la deglutizione o la fonazione ma è anche legato, attraverso l’articolazione temporo-mandibolare, al sistema tonico posturale; per questi motivi lo gnatologo spesso collabora anche con posturologi oltre che con chirurghi maxillo-facciali e ortodonzisti.
Quando recarsi dallo gnatologo?
Nonostante la gnatologia clinica si conosca da oltre un secolo, è solo recentemente (da circa venti anni) che, grazie ad ulteriori studi di neurofisiologia, essa viene praticata; pertanto, per un paziente la figura dello gnatologo può risultare dubbia. Si dovrebbe effettuare una visita gnatologica nei casi di “click” della mandibola mentre mangiamo, di forti cefalee apparentemente inspiegabili, di dolori muscolari soprattutto a carico della cervicale, in presenza di frequenti infiammazioni del nervo trigemino facciale. Inoltre vi possono essere sintomi posturali dovuti ad una malocclusione quali dolori alla schiena e alle gambe, frequenti strappi o stiramenti, in questi casi molto spesso è un fisioterapista o un POSTUROLOGO che può indicare al paziente un bravo gnatologo a cui rivolgersi.
Bruxismo, mal di testa e gnatologia
Sempre più spesso si sente parlare di persone affette da bruxismo, ovvero il digrignamento involontario dei denti che si presenta nella maggior parte dei casi la notte durante le prime fasi del sonno ma che, soprattutto in condizioni di stress psico-fisico, può presentarsi anche durante la giornata. Il digrignamento dei denti può essere di diversa durata ed intensità. In gnatologia clinica il bruxismo è definito una parafunzione, ovvero un movimento che non è finalizzato a nessuno scopo. Sono in corso numerosi studi per identificare una causa certa del bruxismo, da una parte vi è molto probabilmente un fattore psicologico, dall’altro la causa principale sembra essere sicuramente un non corretto allineamento delle arcate dentarie. Normalmente, in condizioni di riposo, le due arcate dentali non vengono in contatto tra loro, vi è un piccolo spazio di qualche millimetro che le divide, nei casi di malocclusioni, invece, questo spazio viene a mancare e durante il sonno le arcate dentali sono sempre a contatto tra di loro scatenando il digrignamento dei denti. Il paziente bruxista riferirà, quindi, di un affaticamento alla mandibola specialmente al risveglio, insieme ad altri sintomi tipici dei problemi gnatologici (mal di testa, dolori alle orecchie, click della mandibola).
Il bruxismo non è un problema da sottovalutare, bisogna rivolgersi il prima possibile ad uno “gnatologo”, infatti il digrignamento dei denti può avere importanti conseguenze portando ad un livellamento dei denti con possibile esposizione della dentina, danni a carico gengivale e piorrea oltre a provocare alterazioni a carico dell’articolazione temporo-mandibolare con conseguenti disordini cranio cervico mandibolari. La soluzione che propone lo specialista durante la visita gnatologica è in questo caso il bite, un dispositivo mobile di resina che viene progettato sul calco del paziente in modo da far muovere la mandibola in modo libero (isotonico) e favorendo la decontratturazione delle fasce muscolari coinvolte. Non esiste un bite uguale per tutti, è importante che sia lo specialista in gnatologia a decidere quale sia la forma e il materiale migliore da utilizzare in base alla situazione clinica. Il paziente indossa il bite durante la notte e nella maggior parte dei casi già dopo pochi giorni si osserva un miglioramento dei sintomi ed una qualità del sonno migliore. Con il passare del tempo il bite dovrà essere modificato dallo gnatologo per adattarsi ai cambiamenti ed essere sempre funzionale.
Gnatologia e Posturologia
L’apparato stomatognatico è parte integrante di tutto il sistema posturale, esiste infatti un corretto equilibrio tra l’apparato masticatorio e tutti gli altri elementi del corpo che vi sono collegati. Si parla quindi di gnatologia posturale per indicare una scienze medica che non solo studia le funzioni della mandibola ma analizza anche il rapporto tra l’apparato masticatorio e il resto del corpo. Una malocclusione può avere conseguenze su tutta la postura e in distretti molto distanti dalla bocca determinando dolori e disturbi al tratto cervicale della colonna vertebrale, alle fasce muscolari del collo, alle spalle ma anche lombo-sciatalgia, dolori alle ginocchia ecc. La gnatologia posturale si occupa allora non solo dell’apparato stomatognatico in quanto tale ma anche degli effetti che una malocclusione può avere sulla postura, sul sistema nervoso, sulla respirazione polmonare e cranio-sacrale. Gnatologia e posturologia non devono essere più viste come due discipline a sé stanti ma anzi posturologi e gnatologi devono confrontarsi e collaborare per il benessere dei propri pazienti.
Disordini cranio-cervico-mandibolari
Con il termine di disordini Cranio Cervico Mandibolari ci si riferisce ad una condizione di sofferenza neuromuscolare, soprattutto di testa e collo, determinata da malocclusioni e/o bruxismo. I sintomi dei disordini cranio-crevico-mandibolari possono essere diversi e di diversa intensità, molto spesso il paziente con disordini cranio-cervico-mandibolari arriva alla visita gnatologica solo dopo aver visto altri specialisti. Tra i sintomi più frequenti troviamo dolori ai muscoli masticatori che si irradiano fino alle tempie e alla zona cervicale, acufeni e vertigini. Inoltre i disordini cranio-cervico-mandibolari sono accompagnati da disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare con difficoltà a masticare e possibile blocco della mandibola. Tra le cause di questi disturbi possiamo trovare le malocclusioni, lesioni a livello dell’articolazione temporo-mandibolare, bruxismo, stress o traumi. Con un’accurata visita gnatologica lo specialista può individuare il disordine cranio mandibolare in atto valutando i segni dentali, mucosi ed extraorali; attraverso la visita si potranno evidenziare anche problemi posturali determinati dalla malocclusione. Per la diagnosi completa saranno necessari anche test diagnostici specifici (analisi morfologiche in 3D, kinesiografia ed elettromiografia di superficie). La terapia per i disturbi cranio-cervico-mandibolari è il bite che, evitando il contatto tra le arcate dentali, bilancia l’occlusione dentale e evita anche il digrignamento dei denti, permettendo il rilassamento dei muscoli mandibolare e il ripristino di una corretta postura.
Articolazione Temporo Mandibolare
Le ossa del cranio e la mandibola sono connesse tra di loro grazie all’articolazione temporo-mandibolare, questa articolazione doppia permette tutti i movimenti della mandibola ed è quindi essenziale per parlare, mangiare, deglutire ecc. Quando si apre la bocca i condili, ovvero le estremità arrotondate della mandibola, ruotano nella cavità dell’osso temporale portandosi avanti, quando chiudiamo la bocca invece i condili tornano alla loro posizione di origine. Tra l’osso temporale e il condilo è presente un disco articolare o menisco costituito da fibro-cartilagine che funge da cuscinetto ammortizzante e permette un movimento fluido ed omogeneo. Quando questo movimento non avviene più in maniera corretta si parla di Disfunzioni all’articolazione temporo-mandibolare. Le cause possono essere diverse: malocclusioni, quindi un contatto tra le arcate dentali non corretti o denti non ben allineati, traumi diretti o indiretti, terapie odontoiatriche sbagliate, il bruxismo o l’onicofagia. I sintomi possono variare da persona a persona, si può avere un blocco della mandibola, o un dolore cronico a livello dei muscoli facciali, emicranie, dolori cervicali, vertigini, disturbi all’udito. Con un’accurata visita gnatologica e con specifiche radiografie si può identificare il disturbo a carico dell’articolazione temporo-mandibolare, valutare la possibile causa scatenante e iniziare una terapia con un bite personalizzato che riuscirà a ristabilire il corretto movimento della mandibola. Il paziente indossando il bite risentirà fin da subito dei suoi effetti benefici con un notevole affievolimento della sintomatologia algica tipica dei disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare.
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