REFLUSSO GASTROESOFAGEO E GASTRITE
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo che colpisce moltissime persone e che molte volte può essere in gran parte risolto con una semplice revisione delle abitudini di vita e dello stile alimentare.
E’ un disturbo localizzato principalmente nell’esofago: tra l’esofago e lo stomaco c’è una valvola che si apre per far passare il cibo e si chiude immediatamente dopo che questo è passato nello stomaco. Quando questa valvola non funziona bene, cioè si apre quando non dovrebbe o ha un’occlusione solo parziale , può capitare che del cibo ingerito torni indietro: si tratta quindi di un ritorno nell’esofago di materiale acido proveniente dallo stomaco dove viene sottoposto all’azione dell’acido cloridrico: il problema è che lo stomaco è protetto dalla presenza di acido al suo interno mentre l’esofago no e quindi il ritorno di materiale acido può provocare dolore , infiammazioni e ferite nell’esofago.
Quando la condizione del reflusso è grave e cronica la cura può essere farmacologica e ,nelle forme più gravi , anche chirurgica.
Molte volte però c’è una forte correlazione fra patologia, stress e stile di vita. Bisognerebbe in primis evitare alcuni alimenti quali:
- cibi ad alto contenuto di grassi, salse e fritti
- peperoni e melanzane
- cibi ad alto contenuto acidi ( pomodori , agrumi e castagne )
- caffè, the, agrumi, banane,kiwi, cioccolato
- alcolici
- eccessi di sale
- menta e spezie ( paprica,cannella , noce moscata ) aglio, cipolla , verze, broccoli
Inoltre nella vita quotidiana è consigliabile
- praticare attività sportiva almeno 3 volte a settimana
- evitare di consumare i piatti in fretta
- controllare il peso corporeo
- ridurre lo stress il più possibile
- non lasciare troppo tempo senza mangiare nulla
- evitare di cenare troppo tardi
- evitare indumenti e cinture strette
- evitare di sdraiarsi almeno nelle prime 2 ore dopo i pasti
- elevare la testata del letto di 10-15 cm
Gastrite
Quando si parla di “gastrite“ si intende un’infiammazione acuto a cronica della parete, questa volta più specificatamente gastrica, ma molti sintomi sono simili a quelli del reflusso.
Nel caso della gastrite , oltre all’acidità, anche gonfiore, fino ad arrivare alle palpitazioni cardiache.
La causa principale è un’eccessiva acidità quindi bisogna evitare molti dei cibi elencati in precedenza e inoltre bisogna escludere qualsiasi forma di alcol, bevande gasate e seltz.
Quando la gastrite diventa cronica , nel tempo può portare ad ulcere gastriche e duodenali.
In questo caso va tenuta un’attenzione particolare all’eccessiva proliferazione dell’helicobacter pylori, un battere normalmente presente nel nostro corpo ma che ,in condizioni particolari, prende il sopravvento colonizzando zone corporee dove solitamente non risiede, causando molte sintomatologie tra cui l’ ulcera.
Prima di procedere alle terapie farmacologiche per combattere L’helicobacter pylori va analizzata con il proprio medico la possibilità di procedere con un tentativo di assunzione di fermenti in competizione con il batterio.
L’helicobacter pylori trova terreno fertile nella presenza di lieviti, latte e derivati, di cibi fermentati e di farine bianche.
Molti autori annoverano molte lesioni acute della mucosa gastrica all’abuso di farmaci antinfiammatori.